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Nel cuore del Parco regionale del Delta del Po, la Salina di Comacchio si estende per circa 600 ettari. Ambiente unico per valore naturalistico e storico, dal 1979 è riconosciuto zona protetta dalla Convenzione di Ramsar come area umida di rilevanza internazionale. Qui, sin dall’epoca etrusca della città di Spina, la produzione del sale ha segnato per secoli l’economia locale, divenendo oggetto di contese politiche, monopoli e normative speciali fino all’abolizione della privativa statale nel 1974.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, in un territorio provato da fame e povertà, la salina tornò al lavoro producendo grandi quantità del prezioso minerale. Alla vigilanza dei cumuli di sale era preposto un distaccamento della Regia Guardia di Finanza, alloggiato nella storica Torre Rossa (o Forte San Giuseppe). Il comando era affidato al Sotto brigadiere Erio Bertarini, modenese di Zocca, 35 anni.

In quei mesi, bande di contrabbandieri – spesso numerose e armate – tentavano ogni notte di sottrarre sale, creando tensione e pericolo. Le autorità erano già state allertate della gravità della situazione, ma all’alba del 27 novembre 1945 si verificò l’evento temuto: una folla di circa cinquecento persone circondò uno dei cumuli con l’intenzione di saccheggiarlo. I finanzieri tentarono di disperdere i presenti sparando in aria e formando un cordone di protezione.

Il Sotto brigadiere Bertarini, posto davanti alla massa per riportare l’ordine, venne improvvisamente colpito da un colpo di pistola esploso dalla folla. Ferito all’addome, morì durante il trasporto verso la caserma.

Per il suo coraggio e per il sacrificio compiuto nel compimento del dovere, il 31 dicembre 1947 gli fu conferita la Medaglia di Bronzo al Valor Militare, con una motivazione che ne ricorda la fermezza, lo spirito di servizio e il totale disinteresse per la propria incolumità.

Il monumento dedicato a Erio Bertarini, inaugurato il 2 ottobre 2004, è oggi custodito all’interno della Salina di Comacchio.

Di seguito alcuni estratti originali dell’epoca

Maggio 1945, finisce in Italia la seconda Guerra Mondiale. Le saline di Comacchio lavorano alacremente producendo cumuli di prezioso minerale. All’interno delle saline nella torre rossa, un’antica roccaforte costruita nel XVI secolo dal Duca Alfonso I d’Este, chiamata anche Forte San Giuseppe, vi è alloggiato un distaccamento della Regia Guardia di Finanza posto a vigilanza della produzione del sale e a tutela dell’imposta di consumo su di esso gravante. Al Comando vi è il Sotto brigadiere Erio Bertarini, un modenese di 35 anni nativo di Zocca. La povertà e la fame regnavano sovrane in terra comacchiese, ogni notte le saline erano oggetto di tentativi di furto da parte di contrabbandieri contrastati dalla diuturna presenza dei finanzieri. La situazione si faceva via via sempre più pericolosa fino a quando il 15 novembre, un giovedì, il Comando Circolo della Regia Guardia di Finanza di Bologna decide di inviare un’ulteriore nota di servizio alla Prefettura di Ferrara:

“Come è già stato reso noto a Codesta Prefettura, da circa un mese ossia dopo terminata la raccolta del sale alla salina di Comacchio e la sua sistemazione in cumuli sull’aia, frodatori del Comune di Comacchio tentano ogni notte di asportare sale dalla predetta salina. Trattasi di veri e propri attacchi compiuti da numerosi gruppi di contrabbandieri, complessivamente a volte fino ad un centinaio che, avvalendosi dell’oscurità della notte e dei ripari del terreno, si accostano ai cumuli per riempire di sale i sacchi che portano seco ed allontanarsi velocemente. I predetti contrabbandieri di più sono armati di pistole, moschetti e perfino di fucili mitra, e all’azione di opposizione dei nostri militari di servizio rispondono con poderose scariche delle predette armi, e poiché, naturalmente i nostri militari sono costretti a rispondere (sparando però in aria a scopo di intimidazione), si determina una vera e propria azione di fuoco che dura a volte tutta la notte.

 

Fino ad oggi i nostri militari di vigilanza, spiegando tutta la loro attività, abnegazione ed ardimento, ed esponendosi a non pochi pericoli sono riusciti a far sì che il sale non è stato asportato o lo è stato in piccola quantità. Ma l’audacia dei frodatori e la loro violenza aumenta sempre di più e la loro azione va diventando sempre più minacciosa. Tale stato di cose preoccupa non poco questo Comando sia perché l’asportazione del sale danneggia notevolmente l’approvvigionamento del Paese e particolarmente di questa provincia, nonché l’Erario, sia perché in una delle azioni di fuoco suaccennate, non è improbabile che qualche colpo giunga a destinazione, con le relative dolorose conseguenze.

Questo Comando sta adottando tutte le misure di sua facoltà per rendere la difesa più efficiente, sia aumentando i militari della caserma del posto e di quelli di Comacchio, e sia dando loro un armamento più robusto, prendendo i contatti del caso e chiedendo sull’argomento l’ausilio del Vescovo di Comacchio, del Sindaco e del C.L.N. per limitare completamente o quasi l’azione dei frodatori. Questo Comando ritiene opportuno di impedire la loro circolazione intorno alla salina in tempo di notte. Pertanto si prega Codesta Prefettura di voler emettere ordinanza vietante il transito alle persone, dalle ore 20 alle ore 6 in tutta la salina e nella zona circostante la stessa in un raggio di un Km. In proposito si fa presente che in detta zona circostante, di notte nessuna persona ha necessità di transitare, e qualcuna eccezionalmente potrebbe essere fornita di analogo permesso dal Comando della Tenenza di Comacchio su proposta del Sindaco.””

 

Con nota n. 06145 del 28 novembre 1945, un mercoledì, il Prefetto di Ferrara, Avv.to Socrate Forni, peraltro

insediatosi soltanto nel mese di agosto, sentita la locale Questura, accogliendo in toto le richieste del Comando di Bologna, emanava apposita ordinanza.

Purtroppo la situazione nel frattempo era già degenerata con il verificarsi dell’ipotizzato tragico evento.

Infatti, come peraltro riportato dal quotidiano dell’epoca il “Corriere del Po” del 28 novembre 1945, verso le 6,30 del mattino del 27 novembre 1945, un martedì, il presidio della salina della guardia di Finanza è costretto ad accorrere presso un cumulo di sale, ove un centinaio di persone tentava di asportarne il minerale. I finanzieri accorsi penarono non poco ad allontanare la folla, la quale per quella tipica arroganza che viene da una massa che si pone fuori legge, assunse presto un tono minaccioso e preoccupante. In breve sul posto si radunarono altre persone, tante da giungere al numero di circa cinquecento, tutte animate da spirito ribelle ed intenzionate a provocare un pericoloso tumulto.

Giunsero così altri finanzieri di rinforzo unitamente ad elementi della polizia partigiana. Pure così dovettero, per sedare la folla, sparare alcuni colpi d’arma in aria nel tentativo di allontanare i saccheggiatori.

I rappresentanti della legge si erano già disposti attorno al cumulo di sale ed il Comandante del distaccamento, sotto brigadiere Erio Bertarini, arringava la massa tumultuante per costringerla a rientrare nella ragione, quando, improvvisamente, un secco colpo di pistola partito dalla folla, sedava il vociare

li sotto brigadiere, colpito all’addome, si accasciava al suolo, mentre la folla impaurita si ritraeva e tosto si allontanava disperdendosi.

Il Bertarini era soccorso dai compagni e caricato su di una barella per essere trasportato in caserma; ma durante il tragitto moriva.

Per tale epilogo, al nostro sfortunato eroico collega, il 31 dicembre 1947 veniva conferita dal Capo Provvisorio

dello Stato, Enrico De Nicola, la medaglia di bronzo al valor militare con la seguente motivazio􀀈

“”di vigilanza ad una salina, non esitava a capo di pochissimi militari, ad affrontare numerosi individui tumultuanti che avevano invaso la salina stessa col proposito di saccheggiarla. Con calma e sprezzo del pericolo si adoperava in tutti i modi per impedire ai facinorosi l’attuazione della delittuosa azione, finchè fu colpito a morte mediante arma da fuoco.

Salina di Comacchio 27 novembre 1945″””