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Presentazione


 

 


 

La Salina di Comacchio

Un incantevole ecosistema del nostro territorio riapre le porte a turisti e visitatori grazie all’accordo tra Comune di Comacchio, Parco Regionale del Delta del Po e CADF SpA.

La Salina di Comacchio fa parte delle Valli di Comacchio e si trova esattamente nella loro estremità nord-orientale. Si estende su una superficie di circa 550 ettari, ed essendo caratterizzata da elementi di assoluto pregio ambientale, è sottoposta ad un articolato sistema di vincoli: è infatti zona umida di interesse internazionale secondo la Convenzione di Ramsar, è tutelata dal punto di vista paesaggistico, è zona B di protezione generale del Parco Regionale del Delta del Po, nonché sito di importanza comunitaria (SIC) e zona di protezione speciale (ZPS) secondo le direttive CEE e, da quest’anno, è riconosciuta anche come zona MAB Unesco, insieme a tutto il territorio del Delta del Po.

Gli habitat considerati prioritari a livello conservazionistico che si ritrovano in Salina sono dovuti alla presenza di acque sovrassalate, che venivano utilizzate nel processo di produzione del sale.
Perché la peculiarità più importante del sito forse è proprio questa: la vocazione storica del territorio, come cruciale zona di produzione e commercio dell’”oro bianco”.
L’utilizzo dell’area è molto antico, si presume anche antecedente al periodo etrusco, ed è sempre stato fondamentale e strategico negli equilibri politici ed economici, sede di scontri e guerre tra i Romani e i Longobardi, i Veneziani della Serenissima, i Ravennati e gli Estensi, fino ad arrivare al controllo della zona da parte dello Stato Pontificio nel XVII secolo. La sua conformazione attuale e i suoi tratti principali, che si sono tramandati fino ad oggi però, si devono agli interventi voluti da Napoleone nel 1808.

Nel secolo scorso la Salina è stata ampiamente sfruttata per la produzione di sale, fino al 1984, anno in cui il Ministero delle Finanze ne decise la chiusura, per i costi divenuti troppo elevati rispetto ai ricavi ottenuti dalla produzione.
Da allora la Salina è stata abbandonata fino ad un progetto LIFE NATURA 2000, effettuato dal 2000 al 2005, per la rivalorizzazione ambientale, che ha portato ad un parziale recupero dell’area.
In questi ultimi dieci anni però l’area non è stata più oggetto di progetti di ripristino e manutenzione, né è stata più fruibile dal pubblico.
Nel settembre 2015, il Comune di Comacchio, il Parco Regionale del Delta del Po – Emilia Romagna e CADF SpA, L’Acquedotto del Delta, hanno stipulato una Convenzione per la gestione, la fruizione e la riqualificazione dell’area, unendo gli intenti, le competenze e le risorse, per ridonare questo territorio di inestimabile valore, sia storico che naturalistico, ai cittadini locali e ai turisti.

Il progetto di gestione si suddivide in tre fasi:
Manutenzione e ripristino della circolazione idraulica della Salina per rendere di nuovo funzionale la Salinetta didattica, ovvero un’area di circa 4 ettari, delimitata all’interno della Salina, che riproduce in scala ridotta tutto il processo di produzione del sale. Lo scopo dell’intervento è quello di offrire un’attrazione turistica per mostrare la lavorazione e la raccolta del sale, ma anche per il recupero del valore tradizionale locale di un antico mestiere da rivitalizzare e proporre alle nuove generazioni, come fonte di riconoscimento di identità sociale e di rilancio turistico del territorio.
Realizzazione di un progetto di educazione ambientale rivolto alle scuole primarie e secondarie di I grado, che si propone di presentare le caratteristiche principali del sito, con lezioni in classe e visite guidate in Salina. Gli alunni saranno coinvolti in attività sperimentali nell’aula didattica ripristinata, e in appassionanti escursioni alla scoperta dell’ecosistema e dell’avifauna.
Promozione turistica dell’area con la realizzazione e il coordinamento di un programma di visite guidate e laboratori per visitatori e gruppi di turisti, sia a piedi che in trenino.

A questo scopo verranno individuati percorsi e sentieri, costruite schermature adatte al birdwatching, allestita la sala espositiva sulla storia della Salina e creati materiali informativi e promozionali.

Molti obiettivi del progetto sono già stati raggiunti ma molti altri se ne prospettano per il futuro.

La Salina di Comacchio riveste davvero un ruolo centrale nell’equilibrio idrogeologico del territorio e racchiude elementi di pregio sia naturalistico che storico, che meritano l’impegno di tutti gli attori coinvolti nel suo recupero e l’entusiasmo e la partecipazione di tutti i cittadini che vorranno visitarla e goderne le meraviglie.